La miniera di Raibl

La miniera di Raibl

Le origini dell’abitato di Cave del Predil sono legate all’attività mineraria, esercitata fino al 1991 e consistente nell’estrazione di Blenda (piombo) e Galena (solfuri di zinco), dall’adiacente monte Re.
La configurazione attuale della miniera, considerata per lungo tempo uno dei principali giacimenti piombo-zinciferi dell’intero arco alpino, risale agli inizi del 1900 ed è caratterizzata da un fitto sistema di gallerie orizzontali collegate alla superficie con pozzi di accesso principali. Le gallerie, che si sviluppano ad intervalli regolari di 40 metri corrispondenti ai livelli di coltivazione, raggiungono la massima profondità di 240 metri rispetto al piano campagna o livello zero.
In corrispondenza di questa quota venne scavata la galleria principale per lo scolo delle acque, lunga quasi cinque chilometri, che arriva fino al paese di Bretto in Slovenia. Questa venne anche utilizzata per scopi militari durante la prima guerra mondiale.
Fino al giorno della chiusura definitiva della miniera, avvenuta nel 1991, lo sviluppo complessivo delle gallerie sotterranee superava i 150 km, estendendosi sia in altezza che in profondità per 500 metri. La produzione del minerale concentrato ha raggiunto il valore massimo nel 1961, con 65.000 tonnellate di blenda e galena.