La leggenda del lago di Raibl

La leggenda del lago di Raibl

Lo scenario affascinante e misterioso del lago del Predil, associato alla presenza della miniera, ha dato origine ad alcune leggende che si tramandano di generazione in generazione.
Una di queste, nata nel secolo scorso dalla penna del poeta sloveno Simon Gregorcic, comincia così…

“C’era una volta, nel luogo in cui ora il luogo s’adagia, una bella conca verdeggiante, con un paese ricco e popolato. Ma gli abitanti erano insensibili e duri di cuore. In una buia e gelida notte di inverno, mentre la gente stava rintanata nel calduccio sicuro della casa accanto al focolare amico, era giunta in paese da lontano una povera donna con un figlioletto tra le braccia. In cerca di aiuto per sé e per il bimbo, aveva battuto a chiamato a tutte le porte ma invano. Finalmente rivolse il passo verso un lumicino, che appariva da una misera finestrella. Batte alla porta e questa si aprì . La poveretta entrò nella piccola casa ospitale, accolta con festa e con mille attenzione dalla famiglia riunita attorno alla fiamma, come si trattasse di persona amica. Fuori scoppiò improvvisa una bufera. Fischiò il vento e la terra tremò. Le acque scesero dalle montagne a torrenti impetuosi e selvaggi. Ma nella povera capanna piccoli e grandi trovarono riposo.
Al mattino quel finimondo era cessato. Il paese non c’era più. Un lago l’aveva sepolto e copriva la conca.
Sola, era rimasta la piccola casa sopra un’isoletta illuminata dal sole e nella casa la famiglia pietosa era salva.
La donnetta ed il bimbo (la Madonna e Gesù Bambino) erano scomparse”.